sabato 27 giugno 2009

L U C E . . .


E’ la notte dei desideri questa,
Sono piena di paura, di terrore del buio
E solitudine dell’animo, ma poi ricordo che Tu…
Che sei mio e…
Volo via … Luce … Sogno …

Il rumore bianco del nastro che scorre
E la mia mente che, a incastro,
Percorre le scorciatoie
Che portano ad un sogno in cima al colle…
…poi macchine che affumicano,
… capitelli di balconi …
…un portone aperto…mi fermo…

Le macchine nel cortile si trasformano in carrozze.

La mia mente è avvolta
Dal fascino di un pianoforte
Che indisturbato diffonde il suono.
Qualcuno si avvicina,
Chi capisce sta lì, chi non capisce se ne va.

… Luce …
Con passo di cometa sono già altrove…

Un sogno – un sogno, un sogno –
Il libero mare che cresce e sbatte gli scogli – e sbatte, e sbatte –
Una nuvola nera lancia un grido…
…si spacca a metà,
Un tuono – un tuono, un tuono –
Invade l’aria ed è un rimbombo di luce
Che cade tra i fili pungenti e pesanti della pioggia
Che precipita dal cielo
E sprofonda nella mia anima già allagata.

Un’altra nuvola, però bianca,
Indifferente al resto,
Insegue l’azzurro sempre uguale,
Lentamente si straccia nella trasparenza,
Ma per un po’ mi consola del vuoto universale.
Quando poi cammino per le strade
E vedo in ogni passo una partenza
Vorrei accanto a me il tuo viso.

… Luce …
Con passo di cometa sono già altrove…

Ascolto cuori fra palazzi sporchi di parole,
Dove ogni frase ha il sapore di plastilina
E chiunque mastica indifferenza,
Anche nelle mattine bianche d’estate.

… Luce …
Con passo di cometa sono già altrove…

Adesso ritagli porporini e plumbei del cielo
Imbruniscono dolci e ansimanti,
Ma il Sole è ancora lacrimoso,
La notte teme a rivelarsi…
Ma poi, tanto attesa, arriva
Ed è un’esplosione di schizzi abbaglianti
E forme ambigue.
Così, pura ed inquietante,
La notte frana nell’azzurro che, per quanto nero,
È sempre azzurro.

… Luce …
Con passo di cometa … abbandono il sogno,
Finisce l’incantesimo…
Una lacrime leggera attraversa, correndo, il mio volto.

Non capisco dove mi trovo,
Amo il silenzio, ma ora è di parole che ho bisogno.
Allora prendo voce da lontano
E lontano questa voce mi porta…
… per pianeti, segni, sogni…

Per le traverse vie dell’illusione,
Tra il sì e il no,
E anche spiccando il volo da un balcone
Troverò un appiglio per arrivare fin dove voglio.

Ci copriamo del vanto di sapere già tutto,
Ignorando che c’è ancora tanto di ignoto…


Io sono nata su un lago ghiacciato,
Quando provo a camminare
Incrino il suolo ad ogni passo…
La vita richiede una leggerezza
Che io non concepisco
E la mia anima, resa a brandelli,
Deve per forza aggrapparsi a te.
Cosi, se anche impazzirò,
Sarò sana,
Se anche sprofonderò in mare
Tornerò a galla,
Se anche morirò
I miei occhi continueranno ad avere vita…
La morte non avrà più dominio
E non si perderà più l’amore.

Ma io sto qui, poi vado,
Faccio, disfo e dichiaro,
Ma resto sempre rintanata nelle mie parole…
Credo, rimugino, invento
E ho pensato che l’amore
Potrebbe essere come un gatto
Che dorme di pomeriggio
Nel larghissimo letto padronale,
In un punto qualunque, però comodo.
Si sveglia poi in un’ora qualsiasi
Perché qualcuno passa e lo accarezza,
Non si sveglia del tutto,
Né si chiede di chi sia quella mano,
Ma si sporge dal sonno solo un po’
Per stirarsi arrendevole
Perché quella carezza duri un po’ di più…
Forse così è l’amore…

Ora capisco solo che altamente ti voglio
E per te, stanotte,
Mi sono seppellita nel cielo
Scavando con questa penna.
E' stato bellissimo
Perché scrivere è un’arte,
Come tutto il resto,
Ed io lo faccio eccezionalmente bene,
Lo faccio che sembra vero…
Perché scrivere è qualcosa di primariamente personale
E la gioia che dà
Deve essere quella della solitudine.

Amo disperdermi in essa,
Ma bisogna essere molto forti
Per volerla tanto;
Bisogna avere un cuore forte
E una resistenza fuori dal comune:
Se si vuole camminare tutto il giorno e tutta la notte
Bisogna saperlo fare senza accorgersene
E, più caldo e sicuro sarà il mio cuore,
Più fredda e mortale sarà la strada che mi aspetta.
Chiunque può chiamarla ‘miseria’
Questa che io chiamo ‘astuzia di vivere’.

Ho 21 anni e sono in vita da millenni,
Ancora 1000 anni e sarò fra i ventitreenni.
Bisogna pagare per sentir battere il mio cuore,
Ma può battere, battere davvero,
E dalla cenere posso rinascere
Con capelli come fuoco
E ingoiare stelle come aria.
Perché sono nata il 13, in primavera,
Ma non sapevo che nascere folle
Potesse scatenare tempeste.

La pistola che tengo puntata alla tempia
Porta il mio nome e, quando vorrà,
Sarà lei stessa ad uccidermi.
Non posso perdere la mia anima,
Non posso perdere la mia penna

E non posso perdere me...
Potrei uccidere.
So che Dio ora mi starà guardando,
Con disapprovazione,
Ma mi assolverà come sempre
Per insufficienza di prove.
Lui sa benissimo che non può prendermi per incatenarmi
Perché gli scapperei tra le dita…
Perché mi diffondo nell’aria come vapore,
Come il vapore dolce e umido del mio cuore
Che, affilato, mi taglia la pelle,
Ingenua e livida.

E, da questa pelle, sento fortissimo
Il bisogno di sapere
Perché riesci a leggere le mie parole,
Cosa c’è dentro di te…
Lì, proprio lì, dove io tengo
Questo mucchio informe di parole.
Cosa nascondi di così meraviglioso,
Sottile, fragile, che io già non veda?
Devo conoscerlo!

Tu,
Timido a volte,
Con modi bruschi e vivaci,
Con voce profonda,
Irrequieto, caustico,
Con occhi meravigliati,
Ma acutamente intelligenti
Unico nei pensieri e nelle parole,
Con quella sicurezza istintiva
Di chi non è consapevole di esserlo.

E in questa notte di follia
Arrivo all’apice della mia lucidità
Scoprendoti diverso da me, ma uguale…
Ti avvicini impetuosamente,
Avidamente, quasi rapacemente alla nitidezza,
Alla perfezione
E nell’inseguire tutto questo
ti spingi sempre più avanti,
sempre più in alto,
Superi tutto ciò che è reale,
Fluttuando nell’inesistente
E crei un mondo Tuo,
Forse parallelo al mio.

Se solo in questa notte chiara
Le mie parole potessero arrivare a te,
Circondandoti, sollevandoti e guidandoti,
Ma il tempo ristagna nelle sue acque ferme
E se piango è proprio perché è il tempo a mancarmi,
Ma morirò solo quando non avrò più le mie mani.

Adesso vivo e vivrò
E ‘infinito’ è troppo poco…
Ora questa mia vita è acqua e fuoco,
Albero e scure,
Sacro e profano,
Ignota parola,
Passione e amore
Che non hanno bisogno di essere alimentati.

E dolce e lieve così com’è
Ha preso il mio cuore
E lo ha fatto scivolare
Oltre quel limite oscuro e luminoso
Che separa la ragione dalla pazzia,
La razionalità dall’incomprensione,
Il conosciuto dall’ignoto…
… l’inferno dal Paradiso…
…l’inferno da me…
Se leggi queste parole
E’ probabile che tu abbia del mistico,
E’ probabile che Dio ti assomigli,
Che solo Lui sappia pensare come te,
Che solo Lui possa averti creato.

E ora che ci sei tu qui a leggere
Poco di me ricordo
Io che a me ho sempre pensato…
Scompaio come l’oggetto troppo a lungo guardato.

Lascio entrare i tuoi occhi nel mio cuore
E sono loro a farmi capire
Di non aver chiuso bene la porte
Ma le chiuderò solo quando sarò sicura
Che non ci saranno più parole da far uscire.

Anche questa notte volge al termine,
Una luce quasi accecante vuole ricordarmi dove sono…
Ho ancora un attimo di follia
E non voglio lasciarlo…
…cerco di sentire il mondo,
Tutto concentrato in questo secondo che mi rimane.
Spesso non ci riesco.
Piango.
Tu mi tieni.
Così come sono.
Dondolo e singhiozzo.
In mezzo al mio prato.
Con un cielo che mi schiaccia.



Vorrei avere qui, ora,
Una tela per gettarci sopra la mia anima e farti capire
Quanto ormai sia intrisa di parole.

Ancora un momento… uno solo, ti prego…

Meduse di vetro
Si sfaldano in frantumi di lacrime antiche,
Vengono sospinte da venti di pietra
In cristallini cieli di leggere rovine.

E’ la fine ormai…
Ed è un delirio di angeli e demoni
Di perdoni pacati e ricordi segreti…



… un ultimo giro di penna stanotte,
Mentre con l’alba
La notte ormai tace…
Ed è di nuovo…
… Luce…

venerdì 26 giugno 2009

ore 00.30: apprendo casualmente, poco prima di scivolare nel sonno, la notizia della morte di Michael Jackson. Corro al pc, lo riaccendo e cerco freneticamente la notizia su Google.
Il primo risultato rivela quello che avevo timore di confermare "Annuncio del sito TMZ 'E' morto Michael Jackson' ". Spengo il pc e torno a dormire, o almeno a provarci...
Oggi, 26/06/2009 ore 13.56, ripenso alla notizia con più lucidità, mentre 6 radio su 10 suonano le sue canzoni senza sosta.
Per me stanotte è morto L'Artista, dell'uomo non sapevo nulla se non che non ha mai avuto la forza di accettarsi per quello che era. L'Artista, comunque, per me ha cominciato a spegnersi 20 anni fa, oggi la notizia è solo stata ufficializzata. Se ne va un pezzo di storia della musica che non lascia un buco, ma un cratere...
Fare dell'Arte è una cosa difficile, in qualsiasi forma essa sia, ma lui ne è stato capace.

giovedì 25 giugno 2009

Benvenuti....
Se siete giunti fin qui, siete stati considerati
abbastanza affini alla mia anima
da poter leggere le mie parole.

Per me scrivere
è un senso interiore,
spinto da una voglia profonda
che si sviluppa libera.

Talvolta può rimanere in penombra,
in attesa di tempi migliori,
ma la volontà di continuare
non si ferma mai
e il tramite ‘carta’
mi costringe a fare i conti
con me stessa.

Io ho scritto
chilometri di parole,
anche più di quanti siano
i minuti della mia vita
e lo farò ancora
fino a consumare nuove dita
inebriate di destinatari…


Chiudete gli occhi!
Oggi si comincia a volare....